Terapia antiretrovirale altamente attiva a base di Raltegravir per il linfoma a grandi cellule B


E’ stato descritto il trattamento antiretrovirale di un paziente con diagnosi simultanea di HIV/AIDS e linfoma diffuso a grandi cellule B, e delle interazioni farmacologiche tra terapia antiretrovirale altamente attiva ( HAART ) e concomitante chemioterapia.

Un uomo di 55 anni a cui era stato diagnosticato infezione da HIV / AIDS si è presentato dopo 1 mese con sintomi di nausea, vomito, dolore addominale, visione doppia, fastidio / gonfiore all'occhio destro e perdita di peso di 3.6 kg.
La biopsia escissionale di un linfonodo inguinale destro ha confermato una nuova diagnosi di linfoma diffuso a grandi cellule B.

E’ stata necessaria la terapia HAART e un regime chemioterapico a base di Ciclofosfamide, Doxorubicina, Vincristina, Prednisone ( CHOP ) con Metotrexato intratecale.
Poiché esisteva la possibilità di interazione farmacologica tra i farmaci, sono stati scelti Raltegravir ( Isentress ), Abacavir ( Ziagen ) e Lamivudina ( Epivir ) per la terapia HAART iniziale.

Il paziente ha raggiunto e mantenuto una carica virale non-rilevabile durante i 6 cicli di chemioterapia CHOP.

La terapia antiretrovirale altamente attiva ha migliorato la risposta chemioterapica nai pazienti con infezione da HIV e linfoma.

Le interazioni multiple tra farmaci sono possibili in pazienti che devono ricevere CHOP e HAART.
La Ciclofosfamide e la Vincristina sono metabolizzati attraverso l'isoenzima CYP3A4.
Gli inibitori della proteasi e gli inibitori non-nucleosidici della trascrittasi inversa inibiscono e inducono il CYP3A4, con la possibilità di modificare gli effetti citotossici e chemioterapici.
Quando gli inibitori della proteasi sono combinati con CHOP, la mortalità è ridotta, ma aumentano gli effetti collaterali.

Raltegravir, un inibitore dell'integrasi, viene eliminato attraverso glucuronidazione e dimostra minima interazione con altri farmaci.
Raltegravir migliora la risposta virologica e immunologica nei nuovi pazienti trattati con HAART, e quindi potrebbe rappresentare una valida alternativa per la prevenzione delle interazioni chemioterapici - terapia antiretrovirale altamente attiva.

In conclusione, esistono poche informazioni pubblicate riguardanti le potenziali interazioni tra HAART e chemioterapia.
E’ importante per i medici considerino le potenziali interazioni tra farmaci quando si inizia un regime di terapia antiretrovirale altamente attiva in concomitanza con la chemioterapia. ( Xagena_2010 )

Fulco P et al, Ann Pharmacother 2010; 44: 377-382



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