Decontaminazione selettiva del tratto digerente, decontaminazione selettiva orofaringea e resistenza agli antibiotici


In precedenza sono state valutate la decontaminazione selettiva del tratto digerente e la decontaminazione selettiva orofaringea su sopravvivenza e prevenzione della batteriemia nei pazienti nelle Unità di terapia intensiva ( UTI ).

Un’analisi ha valutato l’efficacia di questi interventi per la prevenzione della colonizzazione del tratto respiratorio e la batteriemia con microorganismi altamente resistenti contratta nelle unità di terapia intensiva.

Lo studio in aperto, a gruppi randomizzati e di crossover è stato condotto in 13 Unità di terapia intensiva in Olanda nel periodo 2004-2006.

I pazienti ammessi nell’Unità di terapia intensiva con una durata attesa della ventilazione meccanica superiore a 48 ore o una degenza attesa di più di 72 ore sono stati sottoposti a decontaminazione selettiva orofaringea ( somministrazione topica di Tobramicina, Colistina e Amfotericina B nell’orofaringe ), decontaminazione selettiva del tratto digerente ( antibiotici per decontaminazione selettiva orofaringea in orofaringe e stomaco più 4 giorni di Cefotaxime per via intravenosa ) o cure standard.

Sono stati calcolati gli odds ratio ( OR ) crudi per i tassi di batteriemia o colonizzazione del tratto respiratorio con microrganismi altamente resistenti in pazienti ricoverati nelle Unità di terapia intensiva per più di 3 giorni ( infezione acquisita ).

Sono risultati disponibili dati relativi a 5927 ( superiore a 99% ) dei 5939 pazienti, 5463 ( 92% ) dei quali sono rimasti nell’Unità di terapia intensiva per più di 3 giorni.

In totale, 239 ( 13% ) dei 1837 pazienti nel gruppo cura standard hanno manifestato batteriemia acquisita dopo 3 giorni, rispetto a 158 ( 9% ) dei 1758 nel gruppo decontaminazione selettiva orofaringea (OR=0.66 ) e 124 ( 7% ) dei 1868 in quello decontaminazione selettiva del tratto digerente ( OR=0.48 ).

Otto pazienti hanno acquisito batteriemia con microrganismi altamente resistenti durante la decontaminazione selettiva del tratto digerente, rispetto a 18 pazienti ( con 19 episodi ) durante la cura standard ( 0.41; riduzione del tasso [ riduzione del tasso [ RR ] 59%; riduzione del rischio assoluto [ ARR ] 0.6% ) e 20 durante la decontaminazione selettiva orofaringea ( OR=0.37; RR 63%, ARR 0.7% ).

Dei pazienti rimasti nell’Unità di terapia intensiva per più di 3 giorni, sono state ottenute colture da aspirati endotracheali per 881 ( 49% ) pazienti trattati con cura standard, 886 ( 50% ) con decontaminazione selettiva orofaringea e 828 ( 44% ) con decontaminazione selettiva del tratto digerente.

Nello studio, 128 ( 15% ) pazienti sono andati incontro a colonizzazione del tratto respiratorio con microrganismi altamente resistenti durante la cura standard, rispetto a 74 ( 8% ) durante la decontaminazione selettiva del tratto digerente ( OR=0.58; RR 38%, ARR 5.5% ) e 88 ( 10% ) durante la decontaminazione selettiva orofaringea ( OR=0.65; RR 32%, ARR 4.6% ).

La colonizzazione acquisita del tratto respiratorio con batteri Gram-negativi o patogeni resistenti a Cefotaxime e a Colistina è risultata più bassa durante la decontaminazione selettiva del tratto digerente.

In conclusione, l’utilizzo diffuso di decontaminazione selettiva del tratto digerente e decontaminazione selettiva orofaringea nelle Unità di terapia intensiva con bassi livelli di resistenza agli antibiotici è giustificato. ( Xagena_2011 )

de Smet AM et al, Lancet Infect Dis 2011; 11: 372-380



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